L’arrivo di un calendario di donne nude indirizzato al nostro direttore artistico – beninteso, quale portfolio di un’agenzia fotografica per future collaborazioni – ha scatenato l’ilarità delle mie colleghe, qui in Musicom. Non è l’unico oggetto misterioso a essere recapitato ultimamente dalle dure parti di via S. Michele del Carso al civico 22. Proprio sui duri selciati di S. Michele, dove giusto a ricordarci che la morte si sconta vivendo vedo tutti i giorni una piccola cappelletta con un altare, un tabernacolo, e la teca interrata in cui si intravedono ossa umane come nei vecchi cimiteri (l’iscrizione sulla facciata è notevole, e fa più o meno: “Tu sarai un giorno ciò che noi siamo adesso, chi si scorda di noi scorda se stesso”. L’ironia nichilista di quella frase incisa mi lascia ogni giorno estasiato di fronte al genio umano), dicevo, a proposito degli oggetti misteriosi che copiosi compaiono al civico 22 della parallela di corso Vercelli, uno arriva il 26 agosto all’incirca verso le nove di mattina. È un giovane individuo alto un metro e ottanta. Brutto assai. La curva della gobba e l’addome prominente disegnano una sinuosa “s” sul profilo, dove già un naso curvo ulterioremente infierisce. Porta la barba a varie lunghezze. Sulla sommità della cocuzza un diradamento di capelli ricorda la tonsura dei frati ma è del tutto involontario, ad onta di ogni strenua opposizione e sacro voto contrari. La sua essenza esistenziale è quella di “stagista”. Il suo ruolo quello di “redattore”. Non esiste qui un ruolo istituzionale per un redattore ma hanno bene inquadrato cosa significhi avere uno stagista…
In ufficio arrivano sovente dei simpatici demo di musica leggera, da gente che vorrebbe collaborare con noi ignara che ci si occupa di tutt’altro.
Giusto qualche mese fa fu la volta di un cantautore salernitano diplomato in pianoforte, con studi al conservatorio in corso anche in canto, appassionato di pop. Il demo si chiamava l’Eroina dei sensi, e se fosse stato un gioco di parole sarebbe stato l’unica cosa apprezzabile, ipotesi ben presto tramontata poiché il nostro sembrava digiuno di Lou Reed. Pensavo peggio: se solo cambiasse nome, voce, accento, se cambiasse paroliere, se cambiasse musica …; e se poi cambiasse anche mestiere, allora sarebbe veramente perfetto.
Bene, ma oggi ecco il clou, amici fondi. Arriva un pacco – e non è un gioco di parole – da Cuneo, che ho salvato letteralmente dal cestino della spazzatura dove lo aveva buttato il mio tutor. È di una band di “cantautori di Romania” composta da due sedicenti fratelli che ci mandano un demo di quattro canzoni “tutte fatte a casa!!!”. Sapranno dei nostri lavori operistici e filarmonici? Nossignori, ecco quattro canzoni con delle tastierine da techno commerciale anni ’90 che suonavano i dj là dove c’era il noto cartello “Tommaso non può entrare”. Le ho sentite e, bene, non avete idea dell’ilarità che mi suscitano, i sedicenti fratelli sono un fratello tecnhotamarro che sembra un misto tra Scialpi e Costantino e la sua sedicente sorella abbigliata come Eva Mikula quando decise di fare la spogliarellista; e non è che discuta la possibile consanguineità quanto la “a” alla fine di un nome. Insomma, se quell’altra è una donna, a giudicare dal primo piano, io sono Brigitte Bardot. Il pezzo di punta del disco ripete continuamente due frasi in inglese e italiano: “Nobody knows nobody knows knows knows … you can tell me you you but nobody knows …” e soprattutto “Alla luce del sole ti ho fato regalo mio amore ricordati bene amore amore”. Segnatevi le parole perché sarà la loro prossima hit. E ricordatevi della mia lungimiranza. In tutto questo il buonsenso risulta… non pervenuto.
A proposito di Cuneo:
“Noi stiamo per generare l’idea di vomitare sui vostri piatti migliori. E stiamo per eliminare chi non si sporca le mani e dentro al cuneo … MUORE!!”
Regalo copia in francese senza sottotitoli del mio film preferito A bout de souffle a chi indovina per primo da dove ho preso l’ultima citazione (voglio nome del gruppo, titolo della canzone e dell’album). Fuoco su di voi se non lo farà nessuno.
giovedì 6 marzo 2008
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5 commenti:
Fuoco su di te, Marlene Kuntz, Catartica ma era davvero troppo troppo facile...
Cazzo ha vinto cinzia, comunque vedo che i casi umani abbondano ovunque..:)
Maledizione, non ho internet a casa, sennò vi bruciavo sul tempo! Comunque complimenti a Cinzia, quella donna rivela doti insospettabili...
Tommy, se vieni domani TI PREGO porta il demo! Non posso più vivere senza i cantautori rumeni
Onore a Cinzia che vince il DVD. é vero era troppo facile. Mea culpa ma sono fuori di testa, sì sono fuori di testa, hai mica visto volare il mio teschio, signore, perché ho perso la testaaaaaaaaaaaaa.....
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