mercoledì 27 febbraio 2008

BONOLA REVOLT

Rivolta a Bonola: «Basta caos e abusivi»
Esposto al Comune dei residenti: il mercato delle «pulci» della domenica ha trasformato il quartiere in un fortino del degrado
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I Dvd a cinque euro. I Cd a tre. Per risparmiare ci sono anche le promozioni. E poi telefonini, monitor, computer portatili. Vestiti usati e scarpe. Abusivi ai confini: i senegalesi con le borse e le felpe taroccate, i romeni con attrezzi da lavoro. Protestano da mesi gli abitanti di Bonola. «Il mercato delle pulci della domenica crea caos e sporcizia ». Non solo. Secondo la delibera comunale che lo autorizza, sarebbe un mercato per il baratto, per lo scambio di merci, o al massimo per la vendita di oggetti usati o di «collezionismo privato». E per questo gli organizzatori pagano meno rispetto agli altri mercati della città. Invece, in buona parte, si tratta di attività commerciali come tutte le altre. In un esposto inviato in Comune, gli abitanti aggiungono: «Molti oggetti in vendita sono di dubbia provenienza». Domenica mattina: mercato affollato, centinaia di famiglie passano, si fermano a curiosare, qualcuno compra.
Spiega il consigliere dei Verdi Enrico Fedrighini, che ha raccolto le denunce del quartiere: «Il problema di questo mercato è che non c'è più rispetto delle regole: sugli spazi, sui pagamenti, sui controlli». Per l'occupazione del piazzale di fronte al centro commerciale Bonola, gli organizzatori del mercato pagano poco più di 67 mila euro l'anno (per 48 domeniche). «Ma un vero mercato all'aperto in quella zona — continua Fedrighini — pagherebbe circa 217 mila euro. Se il Comune ritiene che abbia una funzione sociale, continui ad autorizzarlo, ma evitando che sia una zona franca». Tra banchi, ombrelloni e teli stesi a terra, ci sono molti venditori in regola con le norme. Mettono in mostra fumetti, piccoli oggetti di antiquariato, vecchi dischi. Altri invece allestiscono interi banchi di Cd e Dvd ancora sigillati. Niente a che fare con «l'usato » o la «collezione privata».
Ancora: «Molto spesso si vedono in giro scippatori — racconta un abitante della zona — la polizia controlla, ma purtroppo la zona è nel caos». Gli abusivi, in una domenica mattina qualsiasi, sono più di quaranta. Ognuno ha il suo spazio e la sua merce. Le Nike taroccate, le borse false, i cd masterizzati. «Non danno fastidi particolari — racconta una donna che ha appena acquistato un vecchio candelabro per trenta euro — ma perché in centro il Comune fa le crociate contro gli ambulanti abusivi, mentre qui nella lontana periferia lavorano indisturbati?». Negli ultimi mesi l'Amsa ha incontrato i responsabili del mercato e la situazione della pulizia è migliorata. Con un problema: «Quando il centro commerciale è aperto — spiegava l'azienda in una lettera un paio di mesi fa — il piazzale del mercato viene subito occupato dai clienti e pulire diventa molto difficoltoso».
Gianni Santucci
26 febbraio 2008

BABY BOOKY

firmate la petizione per i libri per pupy !

http://www.editoriaragazzi.com/

martedì 26 febbraio 2008

ma cosa succede

...se uno non ha ancora spedito la documentazione di fine master?

Prima candelina!

Oggi è il 26 febbraio...sembra ieri, e invece è già passato un anno da quando ci siamo seduti la prima volta su quelle scomodissime sedie. Nel frattempo, direbbe qualcuno, abbiamo fatto cose, visto gente..quindi, per festeggiare degnamente l'evento, si proponeva una festicciola nel fine settimana. Se volete, la mia casetta vi accoglierà con umore nostalgico e romantico.
Per quelli che vivono lontano, per quelli sprovvisti di mezzi pubblici o privati, o per quelli troppo ubriachi per tornare sulle loro gambe, metto a disposizione anche un posto letto nel mio letto (mi piaceva il gioco di parole)..che durante quest'anno è diventato matrimoniale (quando si dice l'evoluzione dei costumi!). Naturalmente è una proposta, se avete programmi alternativi o proposte geniali, esprimetele pure.
Saluti nostalgici

giovedì 21 febbraio 2008

Voglio sposare Valeria Parrella

Comprate il libro di Valeria Parrella, Spazio bianco, e se non avete i soldi per comprarlo prendetelo in biblioteca, e se in biblioteca non ce l’hanno, allora rubatelo alla Feltrinelli (e che Giangiacomo dal traliccio mi perdoni).

Una madre di quarantadue anni ha una figlia prematura, Irene, che non vive e non muore, è un feto dislocato in un’incubatrice, uno spazio bianco che è anche il tempo sospeso che della madre nell’attesa di sapere se la bimba vivrà, è il silenzio delle risposte mancate dei medici, che segna il limite del loro sapere.

L’avevo comprato appena uscito ma ero scettico perché pensavo che non mi sarei mai immedesimato; leggo ancora con lo stesso principio di quando avevo cinque anni: una cosa o parla di me – anche di un me possibile s’intende – oppure non supero le prime trenta pagine. E invece no, la scrittura pastosa della Parrella dà forma a una donna che nelle pieghe della sofferenza descrive la vita, la mia come quella di molti altri.

Il comune buon senso, che pure aveva un senso, era il respiro della provincia e l’anima della famiglia, e per me che opponevo resistenza con tutte le mie forze alle cose date, era il nemico palese e subdolo che attentava alla mia felicità. Mi sembrava che gli altri si lasciassero scorrere, mentre io ero come uno scoglio che dava intralcio alla corrente e da essa con odio si lasciava corrodere. Sono stata questa inutile fatica, e questa fatica non si è mai sciolta.

Io possedevo da sempre un’arroganza di fondo. Quell’arroganza mi era venuta dalla fabbrica. […] La fabbrica non inghiottiva solo chi ci lavorava, ma anche chi campava di essa, chi aspettava la fine dei turni e le sirene per costruirci attorno la giornata, una giornata dopo l’altra. Crescere figlia di operaio negli anni Settanta, e poi proprio per questo studiare, intestardirsi sui libri, diventare la generazione dello scarto intellettuale, erano cose che davano una certa arroganza. Perché a vedermi da fuori io lo sentivo, di essere la prima persona della famiglia che non avrebbe avuto le braccia corrose dal succo di pomodoro.
Però, perché questo fosse possibile, qualcun altro era rimasto a fare gli straordinari per cinquecento lire all’ora.

mercoledì 20 febbraio 2008

AMARCORD

Lo so, lo so che siete troppo giovani per ricordare, ma io un'occhiatina la darei...







http://it.youtube.com/watch?v=kJKwhIBcu2s&feature=related

martedì 19 febbraio 2008

Laura, tette & co....

Dopo un po' che lo cercavo finalmente ho trovato il libro fatto dalla suzz sulla laura nazionale...ma nessuno ha detto niente? Avete visto che tette le hanno fatto?due dirigibili...ma dai, sono assolutamente irrealistiche; per non parlare della quarta dove la foto è completamente sgranata. Non era meglio metterci uno di quei bei pensierini da fan che sono all'interno? Mah...ma come si lavora in monda?

lunedì 18 febbraio 2008

MONDO DI STAGE, O MONDO DI MERDA?

Bhè, visto che ero ancora tra quelli che vagavano nel limbo di una sorte oscura e sconosciuta, questa mattina la mia capa mi convoca nel suo ufficio, e dopo essersi complimentata per l'impegno e il lavoro svolto, come si dice, mi ricorda che il mio stage scade il 3 marzo..bene, penso, è l'ora di un contratto a progetto, almeno.
Beata ingenuità. la proposta non era nemmeno il CO.CO.PRO, ma, squilli di trombe e rullo di tamburi...altri sei mesi di stage, con un favoloso incremento economico che porterà le mie già cospique entrate a un livello superiore a quelle del barbone sotto casa mia.
A questo punto mi si aprono diverse propspettive:
1. Andare a battere il marciapiede
2. accettare
3. Andare a fare surf in Patagonia..si accettano consigli.
Oh mondo di stage, mondo di merda

mercoledì 13 febbraio 2008

comunicazione di servizio

Ma allora aperitiviamo, venerdì?

domenica 10 febbraio 2008

DU

mi mancate! mah. perche' facciamo sempre sti aperitivi il giovedi? il giovedi' sera ios ono talmente fritta che esalo l'ultimo sospiro sul bus verso lambrate. COMUNQUE, circa un anno fa eravamo FESTOSI a mangiare pizzette a villapizzone e financo prendere appunti durante le lezioni... per la miseria !!
dai dai dai che arriva la primavera.
baci a voi spero che non mi RADIERETE dalla lista degli invitati alle prossime comunelle. ma cacchio vediamoci anche a spizzichi, a due, a tre, sentiamoci alack!
suzanne

giovedì 7 febbraio 2008

Come Pennac - grazie Cri :)

"E' forse l'inumanità dell'editoria che la rattrista, Malaussène?"

mercoledì 6 febbraio 2008

Come Hemingway

Andate sul sito del Corriere, e scrivete il vostro romanzo in 6 parole... è divertente e scacciapensieri!

Incontri inaspettati e destabilizzanti

L'ho incontrato per puro caso un sabato pomeriggio di pioggia, abbandonato in uno scaffale della Feltrinelli di Piazza del Duomo.
Non avevo idea di chi fosse, ma come capita negli incontri inaspettati e destabilizzanti, ne sono stata subitaneamente attratta. E così ci siamo presentati, all'inizio magari con un po' di pudore e una certa curiosità venata di diffidenza. Lui si chiama Bohumil Hrabal, è uno scrittore praghese morto da qualche anno, autore di "Una solitudine troppo rumorosa", Einaudi , 1968.
Una volta a casa, con le aspettative e le domande di sempre, ho aperto la prima pagina e ancora una volta ho trovato conferma alla mia teoria sugli amori a prima vista, e cioè che sono i migliori (ma è un'opinione, ovviamente..). E' uno dei libri più belli che mi sia capitato di leggere ultimamente, quindi con umiltà e entusiasmo ve lo consiglio, perchè, come dice il protagonista: "Quello che io leggo non è nè per divertimento nè per far passare il tempo o addirittura per addormentarmi meglio, io leggo per poter non dormire mai più a causa della lettura, perchè la lettura mi faccia venire il tremito.."



venerdì 1 febbraio 2008

Si parte

E' ufficiale.
Stamattina l'open space è invaso dagli omini della Gondrand, che col loro camion giallo sono venuti a portarmi via, come diceva Paolo Conte.
Andiamo nella nuova capitale dell'editoria italiana. Novara.
E le brutte notizie non finiscono qui, ma non vi posso dire niente.
Si sta consumando uno psicodramma collettivo...
Saluti e scatoloni
Ciccio