giovedì 6 dicembre 2007

Lotta di classe

Santi uomini e Sante donne,
Ieri sera, chiacchierando amabilmente durante un aperitivo e condividendo gioie e dolori, è venuto fuori un argomento spinoso: i soldi.
Purtroppo l'editoria, con questa storia che è in crisi, cerca di rifarsi su chiunque sia un sottoposto. E quindi rimborsi concessi quando e come e se gli pare, diritti scambiati per favore e altre amenità del genere. Volevo dire 2 cose:
1) Che l'editoria sia in crisi è una cazzata. I conti sono a posto, le case editrici vendono e fatturano nè più nè meno che le altre. Sarà pure industria culturale, ma rimane comunque un'industria.
2) Detto ciò, che rimane comunque astratto ma indispensabile, fatemi la cazzo di cortesia di ricordarvi che non stiamo facendo volontariato, non stiamo facendo un favore a nessuno e soprattutto che, seppur con i dovuti distinguo, spesso veniamo pagati meno dei bambini cinesi. Se vi fate due conti, è così. Mi sembra abbastanza ridicolo esultare per un rimborso di 150 euro. A 'sto punto, conveniva rimanere al call-center.
Tutto ciò per ricordare che i, seppur pochi, soldi che ci danno non sono un regalo, un'elemosina o un favore, ma un diritto. Quindi, se non si ricordano, se dicono "Ripassa che poi ne parliamo", per cortesia, ricordateglielo e passate finchè non ne parlate e finchè non vedete contanti o bonifici. Vi conviene girare con le coordinate bancarie, il codice fiscale e i documenti d'identità appresso, per evitare ritardi. E tenetevi gli scontrini, sai mai gli servisse una certificazione...
Dopo questa tirata da Masaniello dei poveri vi ringrazio e vi saluto caramente. Come diceva un capopopolo d'altri tempi "se io posso cambiare, anche voi potete cambiare, tutto il mondo può cambiare".
Saluti e lotte di classe
Ciccio

2 commenti:

Mentetropicale ha detto...

Ma stai sempre a scrivere, ma non lavori mai?
Toccherà dirlo a Vento..:)
Per il resto caro ciccio hai ragione, non c'è che dire.

susy ha detto...

Caro Ciccio, perdona l'acidità, ma forse dall'alto del tuo contratto hai perso di vista il fatto che alcuni di noi, pienamente coscienti del fatto di essere sfruttati da aziende ampiamente in attivo, continuano a lavorare gratis.
Siccome sono una dei privilegiati che lavorano a queste condizioni, ti dirò che per un rimborso anche microscopico come sono i 150 euro cui accennavi, per quanto grottesco possa sembrare, esulterei.
In attesa di tempi migliori.